venerdì 27 settembre 2013

PREMESSA

Il progetto “Libertà di Studiare” è orientato al sostegno dello studio universitario in carcere. L'iniziativa nasce in modo spontaneo, inizialmente con la formula dello “scambio” tra due gruppi differenti di studenti gli uni detenuti e gli altri esterni che, trasformati per l'occasione in tutors, accompagnano, supportano e facilitano i primi nel percorso di studi. Col tempo, si aggiungono agli studenti (quelli originari ed altri via via affiancatisi), professori universitari, professionisti ed altre figure qualificate, tutti occupati nella didattica. Oggi, i risultati raggiunti sono riassunti nelle pagine che seguono.
L'Associazione Onlus “Libertà di Studiare” è stata costituita per meglio definire i ruoli di chi partecipa al progetto e dare una copertura giuridica all'intera iniziativa. Il sitowww.libertadistudiare.it è la nostra finestra sul vasto mondo del web. Lo scopo è mostrare come lavoriamo, chi è coinvolto, gli obiettivi raggiunti. Cerchiamo il confronto con il mondo universitario in genere, e con altre realtà simili alla nostra nel particolare; persone disposte ad inserirsi nell'iniziativa per arricchire qualitativamente e quantitativamente l'attività di tutoraggio; contributi materiali.


LE PERSONE

LE PERSONE

Il progetto prende il via nell’anno accademico 2009 / 2010 per iniziativa di cinque (5) studenti- detenuti che decidono di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “ La Sapienza “. Gli studenti trovano un fondamentale supporto incinque (5) laureati in giurisprudenza che, a titolo volontario, separatamente, con cadenza settimanale entrano in istituto per impartire le lezioni ed occuparsi degli adempimenti burocratico – amministrativi presso l'Università. Nell’anno accademico 2010 / 2011 il gruppo cresce arrivando ad undici (11) studenti detenuti, tutti iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza. Sul versante esterno il numero dei volontari sale a dieci (10) laureati in giurisprudenza. Con l'anno accademico 2011 / 2012 si coinvolgono nell'iniziativa sedici (16) studenti-detenuti. Il numero dei volontari esterni in funzione di sostegno alla didattica sale a quota venticinque (25) partecipanti a titolo volontario e con l'adesione di alcuni professori ordinari. Nell'anno accademico 2012 / 2013 il progetto raggiunge i venticinque (25) studenti – detenuti. Il fronte esterno conta su quanranta (40) tutors.

In vista dell’anno accademico 2013 / 2014 è verosimile che il numero degli aderenti all’iniziativa raggiungerà i trenta (30) studenti detenuti (cifra comprensiva sia degli studenti presenti presso la CC Rebibbia NC che di quelli della Casa Reclusione Rebibbia, dove sono in corso i contatti con la Direzione dell’istituto di pena per dare il là ad una nuova ed ulteriore realtà) a cui si aggiungono cinque (5) studenti esterni ammessi alle misure alternative al carcere. A supportare gli studenti circa cinquanta (50) tutors.

LA DIDATTICA

LA DIDATTICA

La pianificazione degli esami e l’organizzazione dello studio vengono concordati semestralmente. Sei giorni la settimana i componenti del gruppo si ritrovano in una delle aule studio a disposizione del progetto per la “lezione giornaliera“ e per lo studio individuale e/o di gruppo. Ciò avviene con il supporto del materiale didattico precedentemente elaborato dagli studenti stessi che, generalmente, lavorano a coppie. Si tratta di dispense tratte dal testo d’esame (vengono utilizzati diversi manuali relativi alla medesima materia) e di schemi riassuntivi. Di tal guisa, si perseguono allo stesso tempo due obiettivi: da un lato, gli studenti impegnati a creare le dispense, nel farlo, sintetizzano gli argomenti assimilando i concetti base; dall’altro, ripetere a voce alta e di fronte ad altri (durante l’incontro quotidiano) richiede attenzione, migliora la capacità espressiva, permette una verifica immediata di quanto si è compreso. Gli errori non vengono stigmatizzati, bensì letti come spie preziose in quanto rendono consapevoli i partecipanti del grado di preparazione raggiunto.

In parallelo, i volontari esterni entrano in istituto con una frequenza giornaliera (Domeniche e Festivi esclusi). Durante gli incontri, viene verificato il materiale didattico prodotto oppure vagliato quello nuovo e, di regola, si procede all’esame particolareggiato di un argomento.

GLI OBIETTIVI

GLI OBIETTIVI

Il traguardo principe è la laurea. Obiettivo raggiungibile da chi ha di fronte a sé un numero di anni sufficienti (intesi come tempo da trascorrere in detenzione) per completare il percorso di studi. Per chi, invece, non ha prospettive di permanenza in istituto così lunghe, le tappe sono fissate su base semestrale. Si decide insieme quali esami affrontare e si preparano in parallelo due o possibilmente tre materie per volta.
La finalità ispiratrice della partecipazione al progetto, per alcuni di noi, non è legata necessariamente al traguardo della laurea. Meta propedeutica e complementare è la creazione di un ambiente orientato al confronto, fecondo per le idee, inclusivo e che, possibilmente, produca esternalità positive nei confronti della comunità intramuraria. A noi importano esclusivamente le persone, la loro serietà e l’impegno col quale affrontano lo studio. Proprio quel particolare legame che si crea tra gli studenti, i quali spontaneamente decidono di impegnarsi nell'iniziativa, dà vita ad una sorta di obbligo morale vicendevole e ad una “sana competizione garanti, entrambi, del successo del progetto.
Inoltre, la vocazione ad aggregare le persone, ci spinge ad incrementare il numero degli studenti iscritti in vista dei prossimi anni accademici. Il gran numero di persone detenute nell’istituto di Rebibbia permette di ipotizzare l'aumento quasi certo di partecipanti al progetto.

I RISULTATI

I RISULTATI


I risultati conseguiti sono i seguenti: 32 studenti detenuti coinvolti nel progetto; 50tutors impegnati nella didattica; 1000 ore di lezione impartite; 142 esami individuali sostenuti e superati; 1 laurea conseguita.

LA CONCLUSIONE

LA CONCLUSIONE

Iniziare a studiare ad anni di distanza dall’ultima volta che ci si è accostati ad un banco di scuola e, per di più, in un momento dell’esistenza decisamente poco “ felice “, è una decisione di cui andremo fieri in ogni caso. Le persone cambiano, si spera in meglio. Non pretendiamo né di trasformarle né vogliamo illudere od illuderci, cerchiamo solo di dare forma e sostanza ad un’esigenza genuina: la curiosità di apprendere cose nuove. Lo studio ci è parso, in questa particolare contingenza negativa, un buon modo per soddisfarla.
A nostro avviso facilitare il conseguimento di un titolo di studi prestigioso come la laurea è un modo concreto di offrire ad una persona l’opportunità di scegliere di intraprendere una vita nuova, se del caso e talvolta, diversa dalla precedente.

LE RICHIESTE

LE RICHIESTE

Tra le persone del mondo universitario cerchiamo chi sia disposto a mettere a disposizione le proprie conoscenze e parte del proprio tempo per sostenerci nella didattica. Affinché sia garantito un minimo di continuità nella preparazione degli esami, è necessario che, chi aderisca al progetto, sia disponibile a entrare in istituto per l’insegnamento almeno una volta la settimana. Non chiediamo ai volontari di legarsi al progetto a tempo indeterminato, è sufficiente l’impegno volto a portare gli studenti ad affrontare almeno un esame. Ad esempio, nel caso in cui chi fosse disposto ad aderire alla nostra iniziativa non se la sentisse di gravarsi di tale impegno per lungo tempo (perché molto impegnato oppure perché insicuro che questa esperienza sia quella “giusta” per lui) potrebbe proporsi offrendo la propria disponibilità per i tre o quattro mesi, tempo sufficiente ad aiutare gli studenti nell’affrontare un singolo esame, e poi “liberarsi” dall’impegno. Per noi sarebbe, comunque, un grande aiuto.
Dalle istituzioni, enti pubblici o privati, chiediamo facilitazioni di carattere economico, nella forma di borse di studio per gli studenti detenuti impegnati nel progetto e meritevoli, da un lato; e borse lavoro per chi dall’esterno decidesse di dedicarsi in pianta stabile ad insegnare ai componenti del gruppo, dall’altro.
Nei confronti degli studenti o dei neolaureati che in futuro decidessero di continuare ovvero di iniziare a partecipare al progetto “ Libertà di studiare “, una forma di retribuzione rappresenterebbe un indubbio stimolo. Si pensa ad una borsa lavoro per una cifra indicativa di 700 euro mensili. In questa maniera, per gli esterni l’impegno passerebbe dall’attuale titolo di volontario a quello di persona retribuita; per noi studenti interni, significherebbe, invece, poter chiedere loro una presenza fissa ed un’attenzione maggiore, con effetti immediati sulla qualità della didattica e del supporto offerti.
D’altro canto, offrire una borsa di studio per una cifra di 300 euro mensili allo studente più meritevole (somma di denaro sufficiente a vivere senz’affanno e dignitosamente all’interno del carcere ) e secondo criteri da concordare, creerebbe una sana competizione tra gli studenti.
             
              Borsa lavoro                                                                    Borsa di studio
                   700 euro x                                                                       300 euro x
                     12 mesi =                                                                         12 mesi =
              8.400 euro totale                                                             3600 euro totale
                                    Totale spesa progetto: 12.000 euro per anno.

Borsa di lavoro e borsa di studio, creano l’elemento strutturale su cui fare affidamento per lo sviluppo del progetto nel tempo, al di là delle iniziative degli attuali partecipanti.
In generale, servono i testi indicati dai Professori del corso di laurea su cui preparare gli esami. Non sono necessari libri di diritto in genere, e non tanto perché non verrebbero apprezzati quanto per la circostanza pratica che gli spazi all’interno del carcere sono scarsi, quindi preziosi, per cui trovare dove collocare eventuali libri in eccesso diventa complicato. Per questa ragione chiediamo, a chi decidesse di sostenerci, di concordare con noi i titoli prima di provvedere ad inviarli.